Vallo della Lucania. Classe di 36 alunni all’IIS ‘Cenni-Marconi’. A rischio la sicurezza e la qualità della didattica.
Per l’anno scolastico 2013/2014, l’Istituto di Istruzione Superiore ‘Cenni-Marconi’ aveva pianificato due classi prime nel ramo professionale di ‘Manutenzione e assistenza tecnica’. Una di queste, però, conta ben 36 alunni, tra cui un diversamente abile che necessita di un’insegnante di sostegno. Aggiungendo anche il docente, ci si ritrova di fronte al numero impressionante di 38 persone nella stessa aula. Il sovraffollamento della classe e i limiti della struttura stessa (inizialmente destinata ad unità abitative) mettono a rischio, innanzitutto, la sicurezza personale dei ragazzi e degli insegnanti, ma anche la qualità della didattica: si può immaginare come una classe di 36 adolescenti sia difficile da controllare e amministrare per un singolo docente.
“Inizialmente, le classi erano formate bene – riferisce il Dirigente Scolastico Cosimo Petraglia – In seguito alle bocciature il numero degli alunni è salito fino a 36. Considerato che non sono previste classi superiori ai 30 studenti per evidenti motivi logistici e di sicurezza, io stesso ho inoltrato ben due domande all’Ufficio Scolastico Territoriale di Salerno per ottenere la divisione di questa prima in due classi. Entrambe le richieste, datate rispettivamente 12 settembre e 17 settembre, sono rimaste senza una risposta“.
“Anche se il termine ultimo per richiedere l’attivazione di nuove classi è il 31 agosto – continua Petraglia – già in passato ci era capitato che si formasse un sezione troppo numerosa; grazie ad una deroga siamo riusciti a sdoppiare quella classe entro l’inizio dell’anno scolastico. Questa volta non abbiamo potuto farlo poiché tutte le nostre richieste sono rimaste inascoltate. Ad oggi, saremmo ancora in tempo per risolvere questo problema. Con una deroga, la scuola potrebbe provvedere a mettere a disposizione un’altra aula per formare una terza sezione MAT, ma se l’Ufficio Scolastico non interviene approvando la nuova classe e nominando il personale docente, noi non possiamo fare nulla”.
Federica Aloise