Salerno. Un bando da 150 milioni di euro per il rilancio delle cinque aree colpite da crisi industriale: Airola, Acerra, Castellammare di Stabia, Avellino e Caserta. Sulla base dei parametri fissati dalla normativa, il perimetro dell’area di Castellammare di Stabia, cui sono riservati 40 milioni di euro, dovrebbe impattare su alcuni Comuni della provincia di Salerno rientranti nell’Agro Nocerino Sarnese e nella Valle dell’Irno, e sul Comune di Cava de’ Tirreni.
Se n’è discussso nel pomeriggio ad un incontro tra gli industriali dell’area dell’Agro nocerino sarnese, della Valle dell’Irno e di Cava de’ Tirreni e l’assessore regionale alle Attività Produttive Fulvio Martusciello.
Predisposto nell’ambito della terza riprogrammazione del “Piano d’Azione e Coesione per finanziare misure anticicliche atte a contenere gli effetti della prolungata crisi economica – finanziaria sul lavoro e sulle imprese”, l’avviso promuove programmi di investimento di tipo produttivo, ma anche di ricerca e sviluppo sperimentale, proposti da grandi imprese e PMI, pure associate in contratto di rete.
“Siamo ormai entrati – ha commentato Fulvio Martusciello – nella fase pienamente operativa del programma di rilancio delle aree di crisi della Campania. Entro la fine di ottobre sarà pubblicato il bando che destina 150 milioni al rilancio produttivo ed occupazione delle aree più colpite dalla crisi industriale. Esso – ha concluso Martusciello – stimolerà l’avvio di nuovi programmi di investimento di tipo produttivo, ma anche di ricerca e sviluppo.
Più Cauto il commento del presidente di Confindustria Salerno Mauro Maccauro.
“Auspichiamo che sia fatta quanto prima chiarezza su alcuni aspetti del bando che interessano le imprese. Riteniamo, prioritario che sia confermata la presenza dei comuni salernitani che rientrano nell’area gravitazionale di Castellammare di Stabia, così come inizialmente previsto nel programma di rilancio, e che ad essi sia aggiunto il Comune di Fisciano. Così come è di fondamentale importanza garantire un’equa distribuzione delle risorse, al fine di assicurare un pari trattamento tra i diversi territori interessati”