Italo Voza (Sindaco di Capaccio)

Capaccio. “Costretti” a stare all’opposizione, i consiglieri Pasquale Cetta, Nino Pagano dopo l’annuncio della formazione del nuovo gruppo consiliare Pd, l’ufficializzazione ci sarà in occasione della prima seduta utile, si sentono loro malgrado messi al bando da Italo Voza sindaco e loro collega di partito. Del nuovo gruppo farà parte anche Franco Tarallo già all’opposizione.

Il primo cittadino ha annunciato che i due consiglieri con il loro gesto si sono automaticamente messi all’opposizione.

La querelle che va avanti oramai da tempo vede come protagonisti da una parte Pagano e Cetta e dall’altra Sica, tutti appartenenti al partito democratico ma eletti in Comune grazie ad una lista civica.

Il primo cittadino fedele al patto con gli elettori non vuole abbandonare la lista con la quale è stato eletto, gli altri due preso atto del “fallimento del civismo” rivendicano un ritorno alla politica dei partiti.

Ad illustrare i termini della questione è  il segretario cittadino del Pd Emanuele Sica.

“La vicenda ormai va avanti da circa quattro mesi durante i quali in qualità di segretario ho cercato a più riprese di mediare tra le opposte posizioni. Preso atto dell’impossibilità di trovare un compromesso non ho potuto fare altro che avallare le nascita del nuovo gruppo”

Nessuna intenzione di stare all’opposizione.

“I proclami del sindaco che parla di maggioranza ed opposizione piuttosto che di sfiducia risultano essere del tutto anomali. In consiglio comunale non esiste la sfiducia per i consiglieri di maggioranza; sono piuttosto quest’ultimi che decidono se appoggiare o meno il primo cittadino. Nella fattispecie specifica, Cetta e Pagano non hanno assolutamente detto di non voler più appoggiare Vozza. Certo ogni provvedimento sarà vagliato con attenzione e si deciderà caso per caso” Discorso a parte merita il caso di Tarallo già all’opposizione il quale si è dichiarato anche lui disponibile a valutare i provvedimenti caso per caso.

Il documento fantasma.

Il primo cittadino ha più volte fatto riferimento ad un  patto sottoscritto da tutti i membri della lista civica di non abbandonare la lista fino alla fine della consiliatura. Secondo Sica il documento non è mai stato esibito.

“Abbiamo più volte chiesto a Sica di presentare questo documento ma non è mai stato fatto. Inoltre non  vedo come un patto, scritto o non scritto poco importa, possa ritenersi ancora valido dopo un anno e mezzo di consiliatura. I contesti cambiano ed è giusto che anche i consiglieri siano liberi di cambiare opinione. Il civismo a Capaccio è fallito, è ora di tornare alla vera politica”

Di tutt’altro avviso Voza.

“Ciò che sta succedendo in questi giorni è semplicemente una tempesta in un bicchier d’acqua. I fatti nella loro disarmante chiarezza sono emblematici. Cetta e Pagano sono stati eletti nelle fila di una lista civica il cui patto fondativo si basava sull’assoluta lealtà di tutti coloro che ne facevano parte. Chiunque avesse deciso di prendere le distanze dalla lista si sarebbe automaticamente messo fuori dal gruppo”

Una scelta legittima quella dei consiglieri di cui però nulla o quasi importa al sindaco.

“Prendo atto della loro decisione che li porta in automatico ad uscire dalla maggioranza ma non vedo come questa scelta possa influire sulla consiliatura. In consiglio ad oggi sono presenti 16 consiglieri di cui 12 di maggioranza che sommati al sottoscritto arrivano a 13. All’opposizione dopo la scelta di Cetta e Pagano ce ne sono 3

Meglio dedicarsi ad altro.

“La nostra città ha ben altro a cui pensare, la disoccupazione dei giovani, la mancanza di risorse per la manutenzione delle strade solo per citarne alcune. I media farebbero bene ad occuparsi di ben altro invece che seguire le scelte ininfluenti di due ex consiglieri di maggioranza”.

La politica segue ragioni che il giornalismo evidentemente non conosce.

Raffaele de Chiara