Sala Consilina. Conclusi i Congressi cittadini, consumati all’insegna del “non vedo e non sento”, nel Vallo di Diano si tirano le somme sulla reale capacità del Partito di gestire i suoi tesserati che, miracolosamente si sono triplicati.
Un fenomeno legato a una simpatia verso le gesta dei democratici o semplicemente stretto intorno a gesta immature di esponenti col vizio del potere?Analizzando bene i fatti accaduti negli ultimi giorni, possiamo tranquillamente dire che siamo di fronte all’ennesima farsa, un territorio gestito e svenduto a suon di tessere e di voti. Una corsa pazza verso l’esibizionismo a tutti i costi che, riflette in maniera lampante lo stato morto di una politica del nulla che, trascina il Vallo di Diano sempre più nei meandri oscuri di una strumentalizzazione che lede quotidianamente la dignità dei cittadini.
Andando nello specifico e analizzando il voto nei vari Circoli, ci rendiamo conto che la voglia di cambiare è ben lontana dall’essere reale, una fiction che ha lasciato la sua impronta e continuerà a farlo al di là degli eventi. Congressi sulla carta oserei dire, amplificati da figure travestite da “ Garanti “ che hanno fatto buon viso a cattivo gioco. Ecco dunque che la vittoria plebiscitaria di Nicola Landolfi almeno nel Diano si macchia di giallo, si ripercuote sulla strategia messa in scena da personaggi che allo stato dei fatti detengono il controllo assoluto su tessere e tesserati. Un gratta e vinci che si rifà al famoso slogan “ ti piace vincere facile ?”.
Se da un lato Landolfi ha in mano il più della carovana, dall’altro gli sfidanti Annunziata e Pedace , dopo la commedia delle accuse infamanti fatte all’indirizzo di Nicola Landolfi, sembrano essersi volatilizzati e praticamente scomparsi dalla scena della competizione. Ricordo a tutti che i due inveirono contro via Manzo in maniera forte e audace, accusando la corazzata Landolfi di falsi tesseramenti e di competizione truccata, addirittura furono messe sul tavolo accuse di minaccia. Il giorno dopo il silenzio. Cosa sarà mai successo? Forse l’intervento di Vincenzo De Luca, forse la paura, non lo sappiamo. Questo quadro di politica trash ha praticamente spianato la strada alla riconferma di Nicola Landolfi alla segreteria provinciale con 85% dei consensi. Tornando ai Congressi cittadini nel Vallo di Diano ci dobbiamo soffermare sugli avvenimenti successi a Sala Consilina, dove è stato eletto un nuovo segretario cittadino, trattasi di Fabio Longo, renziano che, portandosi dietro i voti necessari e tesserandoli all’ultimo minuto ha praticamente spiazzato il segretario uscente Ciro Fasano che aggrappandosi ai vetri ha presentato un ricorso per annullare il congresso. Ecco alcuni passaggi:
Tesseramento last minute di mogli, fratelli, sorelle, cognati, nipoti, nonni e soprattutto di noti esponenti anche candidati in precedenti elezioni nel centrodestra;
La lista n. 1 dei candidati al Direttivo e del segretario non rispetta l’art. 5 del regolamento congressuale: “L’elettorato passivo, spetta solo agli iscritti 2012 in regola con l’iscrizione 2013 e ai nuovi iscritti 2013 regolarmente registrati alla data di approvazione del Regolamento nazionale 27 settembre 2013”, molti candidati sono nuovi iscritti;
Lo scrutinio delle schede votate senza la presenza dei rappresentanti della Lista n. 2 già lontani dal seggio elettorale;
La presenza di individui capeggiati da prepotenti che hanno impedito il regolare svolgimento del congresso cittadino anche con minacce, insulti ed altro ai componenti della lista e al garante. Questi soggetti hanno drogato il tesseramento oltre il legittimo e il lecito, hanno falsato il congresso, attraverso questa mera esibizione di reclutare truppe cammellate, con atteggiamenti prepotenti e strafottenti, piantonando militarmente il seggio, determinando l’abbandono dello stesso da parte di tanti iscritti e candidati, ed è questo il punto politicamente più grave, anche oltre la tollerabilità da parte dell’opinione pubblica delle immagini scandalose che abbiamo offerto. Accuse e ancora accuse che probabilmente come al solito finiranno in un cassetto nella migliore delle ipotesi. La stessa cosa era successa a Polla qualche settimana fa, niente di fatto, tutto rientrato, perché si sa nel PD del Vallo di Diano vige la regola del “ vissero felici e contenti “ Domani al Grand Hotel di Salerno i festeggiamenti, tra spumanti e pasticcini si brinderà alla consacrazione del nuovo PD salernitano, un giorno triste per la provincia di Salerno sempre più imbrigliata nelle trame di una politica giocherellona.
Antonio Citera