Pagani. Perché l’uomo di orecchie ne ha due? Le nostre due orecchie sono, per così dire, le stazioni di ricezione del centro dell’udito posto nel cervello. Uno dei padiglioni auricolari è orientato verso sinistra, l’altro verso destra, come antenne radar che controllano la presenza di segnali in tutto lo spazio. Se, per esempio, le orecchie rilevano il rimbombare di un camion, il cervello calcola l’angolo dal quale il rumore si avvicina. Questo è possibile perché un orecchio ha percepito il rumore del motore una frazione di secondo prima dell’altro. Con un solo orecchio la localizzazione esatta dei rumori è praticamente impossibile. Ancora più importante, però, è il fatto che con un solo orecchio già in presenza di un basso livello di rumore, si fa fatica a comprendere il parlato. I suoni producono un effetto piatto e monotono. Per questo motivo, in caso di ipoacusia binaurale e in assenza di controindicazioni, oggi vengono applicati apparecchi acustici su entrambe le orecchie.
Possibili cause di una perdita uditiva nell’ …
… orecchio esterno
Fra i problemi tipici dell’orecchio esterno rientrano i tappi di cerume e le infezioni del condotto uditivo.
… orecchio medio
Il funzionamento dell’orecchio medio viene compromesso da infiammazioni, perforazioni del timpano e otosclerosi (una calcificazione che compromette la mobilità della staffa). La maggior parte dei disturbi dell’orecchio esterno e di quello medio si possono risolvere mediante somministrazione di farmaci o interventi chirurgici. Se ciò non è possibile, in genere si può rimediare efficacemente a una debolezza
di udito ricorrendo a un apparecchio acustico.
… orecchio interno
La grande maggioranza dei problemi acustici colpisce l’orecchio interno. In questo caso, la causa più frequente è il naturale processo di invecchiamento. Altre possibili cause sono i rumori forti, l’assunzione di farmaci ototossici e i traumi cranici. Tali effetti danneggiano le cellule ciliate e rendono perciò difficile la trasmissione del segnale al nervo acustico. Normalmente le ipoacusie dell’orecchio interno non sono curabili con terapia medica. Questi problemi uditivi, però, possono essere corretti mediante apparecchi acustici.
Funzionamento e disturbi dell’orecchio
L’orecchio è un organo molto complesso, costituito da tre parti: l’orecchio esterno, l’orecchio medio e l’orecchio interno. Dall’orecchio interno il nervo acustico reca le informazioni al cervello affinché vengano elaborate. La perdita uditiva può verificarsi in una o più delle tre parti. Le perdite uditive possono essere di tipo trasmissivo, qualora siano presenti danni all’orecchio esterno o all’orecchio medio oppure di tipo neurosensoriale, nel caso in cui siano presenti danni all’orecchio interno. Se si presentano congiuntamente i due tipi di ipoacusia, si parla di ipoacusia mista. E’ importante che chi soffre di una perdita uditiva o ha il sospetto di soffrirne capisca il funzionamento dell’orecchio, in modo da conoscere le possibili cause delle ipoacusie.
L’orecchio esterno
L’orecchio esterno, che comprende il padiglione auricolare, il condotto uditivo e il timpano funge da canale che convoglia i rumori circostanti verso il meccanismo di trasmissione dello stimolo sonoro. Il padiglione auricolare aiuta a «catturare» le onde sonore e a condurle verso il timpano.
L’orecchio medio
L’orecchio medio è uno spazio pieno di aria che contiene i tre ossicini più piccoli del corpo umano: martello, incudine e staffa. La catena degli ossicini è collegata da un lato al timpano, dall’altra, per mezzo di una sottile membrana, all’orecchio interno. Tramite la cosiddetta tromba di Eustachio, l’orecchio medio è inoltre collegato alla cavità orale. La funzione principale di questo collegamento è adeguare la pressione dell’aria nell’orecchio medio a quella ambientale.
L’orecchio interno
L’orecchio interno è costituito dalla coclea e dai canali semicircolari. La coclea è responsabile del trattamento del suono, i canali semicircolari dell’equilibrio. Il canale cocleare, pieno di liquido, presenta per l’intera lunghezza delle fini cellule ciliate. I movimenti degli ossicini vengono trasmessi nel liquido ed eccitano le cellule ciliate, le quali a loro volta attivano il nervo acustico. Le informazioni sonore vengono così trasmesse al cervello per essere elaborate ed interpretate.
Il grado di perdita uditiva varia da persona a persona
Fra sentire bene e non sentire vi sono diversi gradi di perdite uditive. In genere, si distingue tra ipoacusie lievi, medie, gravi e profonde. La maggior parte delle perdite uditive sono classificabili come lievi o medie.
Che cosa significa il grado di una perdita uditiva?
Perdita uditiva lieve:
non si percepiscono i suoni deboli; in un ambiente rumoroso si fa fatica a comprendere il parlato.
Perdita uditiva media:
non si percepiscono i suoni deboli e quelli di media entità; è particolarmente difficile capire il parlato, soprattutto in presenza di un rumore di fondo.
Perdita uditiva grave:
si può conversare solo a voce alta; le conversazioni in gruppo sono possibili solo con grande sforzo.
Perdita uditiva profonda:
non si sentono alcuni rumori molto forti; la comunicazione non è più possibile senza apparecchio acustico.
L’effetto della perdita uditiva sull’intelleggibilità del parlato
L’ipoacusia dell’orecchio interno riguarda principalmente le frequenze alte. I fonemi ad alta frequenza come «s», «f» e «sc» hanno un ruolo decisivo nella comprensione della lingua. La tipica affermazione di chi è colpito da questo tipo di ipoacusia è: «Ci sento, ma non capisco!».
Le ipoacusie riducono notevolmente l’intelleggibilità del parlato.
Con l’aiuto degli apparecchi acustici è possibile comprendere il parlato senza grosse difficoltà.
Test audiologico
La funzionalità dell’udito viene testata con uno strumento di misura particolare, l’ audiometro. Lo scopo della misurazione, che dà risultati affidabili solo in assenza di rumori di sottofondo, è quello di rilevare con precisione l’entità del deficit uditivo. Le due orecchie devono essere controllate separatamente, dal momento che le perdite uditive sono generalmente diverse per ognuna di esse. I segnali vengono trasmessi tramite una cuffia in un ambiente insonorizzato. Il dato significativo è costituito dal volume minimo che si riesce a sentire per un dato segnale. Spesso si controlla anche a partire da quale volume il segnale diventa fastidioso perché troppo forte. Questi controlli vengono effettuati per segnali con frequenza diversa e il risultato viene rappresentato in un audiogramma.
Salvatore Forino, Dottore in Tecniche Audioprotesiche via Corallo 14 – Pagani – 081 3443294 / 347 455 63 62