Non solo falegnami e carpentieri scelgono di aprire un’impresa artigiana. Oggi lo fanno anche progettatori di software, informatici, registi e designer, con circa 3.500 attività innovative sorte nel 2012 in Italia. Sono i makers, artigiani di terza generazione, che tra nuove tecnologie e prospettive glocal hanno cambiato il modo di concepire l’artigianato. E’ quanto emerge da un’elaborazione dell’Ufficio studi della Camera di commercio di Monza e Brianza. Se, infatti, si considerano alcuni settori ad alto tasso di innovazione, la media delle imprese artigiane iscritte in Italia nel 2012 è più alta rispetto alla media delle attive del comparto.
Tra i settori dell’artigianato con indice di dinamicità più elevato compaiono le attività legate alla produzione di software e consulenza informatica, il settore delle attività dei servizi d’informazione ed informatici, ma anche le attività di produzione cinematografica e le attività professionali, scientifiche e tecniche.
La Lombardia è la prima regione per numero di iscritte artigiane innovative (696), il Trentino Alto Adige è la regione in cui il peso delle nuove imprese artigiane nei settori innovativi è più alto che nel resto d’Italia (7,6%), seguita da Friuli Venezia Giulia (5,1%) e Marche (4,7%).