nocerina citarella Nocera. “La squadra è arrivata allo stadio e aveva deciso di non scendere in campo dopo quello che aveva sentito, non se la sentiva psicologicamente. Allo stadio abbiamo subito la seconda minaccia, e intendo tra virgolette: le forze dell’ordine ci hanno imposto di giocare per motivi di ordine pubblico”. Queste le parole che l’amministratore unico della Nocerina, Giovanni Citarella, ha dichiarato prima di entrare negli uffici della Procura federale dove gli inquirenti stanno indagando sull’ormai noto derby farsa di Lega Pro tra Nocerina e Salernitana del 10 novembre scorso.

Il dirigente molosso vuole fare chiarezza sugli infortuni manifestati dai suoi atleti: “Ci sono due tipi di infortuni – spiega – quello in cui ti rompi il tendine d’Achille e quello psicologico. Penso sia molto più grave quest’ultimo perché gli stessi calciatori della Salernitana non si spiegavano come mai i nostri giocatori tremassero nel tunnel e chiedessero all’allenatore di essere sostituiti prima ancora di iniziare la partita. Questo è molto peggio di un infortunio da strappo o da stiramento. Non se la sentivano di continuare, adesso se era per la botta o perché la loro testa non gli consentiva di rialzarsi, non credo questo faccia la differenza”.

Citarella continua criticando l’operato delle forze dell’ordine: “I ragazzi hanno un’età media di 19 anni e mezzo e, da una parte sono stati minacciati da 20-30 persone, già identificati, che hanno accompagnato purtroppo la squadra dall’albergo al pullman e hanno invitato ogni giocatore a non scendere in campo, con le forze ordine che non sono state capaci di separarli, dall’altra hanno trovato le stesse forze dell’ordine che ‘minacciavano’ che dovevano giocare. Spiegatemi quale sarebbe stato il comportamento più giusto. Ce lo dica la procura e ce lo dica la Lega Pro”. Citarella, interrogato dopo l’allenatore Gaetano Fontana e il calciatore della Salernitana Francesco Montervino, crede quindi che la sua società non debba essere punita. “Posso pensare alle contestazioni fatte in passato a Lecce, Grosseto e Siena dove i giocatori avevano tentato di cambiare l’esito di alcune partite – ricorda alludendo alle vicende del calcioscommesse – non riesco a capire cosa abbia alterato la Nocerina. Io respingo anche un semplice deferimento perché noi abbiamo denunciato sin dal primo momento quello che stava capitando. Se ci dovesse essere un deferimento per noi è un’assurdità. Chiederò che siano sentite anche le forze dell’ordine di Salerno, dal nostro punto di vista la Nocerina da quel famoso sabato è la vittima di questo sistema”.