In Europa si muore più per smog che per incidenti stradali. Oltre 400 mila vittime premature per smog solo nel 2010 – 10 volte in più delle morti su strada – è questo il dato sconcertante emerso da uno studio condotto dal commissario europeo all’ ambiente Janez Potocnik , il quale ha stilato un programma europeo per l’aria pulita che dovrebbe entrare in vigore dal 18 gennaio 2014.
Il pacchetto di regole sulla qualità dell’ aria prevede la revisione della direttiva sui tetti nazionali delle emissioni, la ratifica del protocollo di Gothenburg sulle emissioni di inquinanti, più un’azione per ridurre le emissioni per gli impianti di combustione di medie dimensioni, e prevede un calo del numero delle morti per smog della metà rispetto al 2005, intorno ai 150 mila morti in meno l’anno. Meno morti e più fondi nelle casse dell’ UE, insomma, che per la salute dei cittadini sborsa tra i 330 mila e i 940 miliardi di euro l’anno e, grazie a questo pacchetto di regole, arriverebbe a risparmiare circa 45 miliardi.
Ancora si discutono le norme e già arrivano le perplessità di associazioni ambientaliste europee. Secondo Alan Andrews, avvocato di Client Earth, membro dello European Environmental Bureau, il pacchetto non solo sarebbe di difficile applicazione ma conterrebbe misure troppo leggere e, quindi, inadeguate a risolvere il problema. In più 17 Paesi dell’ Ue, Italia compresa, risultano fuori legge rispetto agli obiettivi anti inquinamento da raggiungere entro il 2025: per loro Andrews chiede alla Commissione Europea di attivare standard più stringenti.