La compagine familiare che da diversi anni governa la città di Scafati si arricchisce di un nuovo elemento: al timone della neo costituita società Scafati Sviluppo il sindaco Pasquale Aliberti ha nominato suo cognato, tale Enrico Pennarola. Come era già avvenuto per le assunzioni alla società Scafati
Solidale, anche in questo caso non vi è alcuna traccia di procedure selettive per l’individuazione del “prescelto”: tutto è stato deciso dal Sindaco, con i
suoi consiglieri a recitare il solo ruolo di “alzatori di mano”.
Nulla di personale contro il sindaco e contro il signor Pennarola, sia chiaro: ma cosa c’entra con una società di riqualificazione urbana con un diplomato Isef, che dovrebbe praticare attività sportive? Non esistevano a Scafati altri professionisti con capacità specifiche? Ancora più inquietanti sono i commenti di alcuni consiglieri di maggioranza, che dichiarano di aver condiviso la nomina di Pennarola mentre nello stesso momento il “loro” Presidente del Consiglio Comunale rilasciava dichiarazioni al vetriolo e di segno completamente opposto. Con questo andazzo, che ormai si protrae da diversi anni, a Scafati la nomina parentale viene di fatto legalizzata ed istituzionalizzata: a questo punto i giovani scafatesi, piuttosto che studiare e maturare competenze significative e qualificate, saranno costretti ad attivarsi per arricchire il proprio curriculum personale diventando parenti del sindaco.
“Scafati sta diventando sempre di più un paese in mano a pochi – commenta il segretario provinciale dell’Italia dei Valori Antonio Fiorillo. Come può un
giovane laureato, con competenze specifiche in materia, pensare di aver fortuna in un comune nel quale i rapporti familiari diventano requisito fondamentale e determinante in un curriculum professionale ? Ora più che mai, oltre ai necessari approfondimenti che dovrà operare la magistratura, crediamo sia
giunto il momento che le forze sane di Scafati si mettano al lavoro per riprendere il controllo degli organi istituzionali e ripristinare la normalità democratica, restituendo ai giovani la meritocrazia e la fiducia nelle istituzioni che sono i principi cardine di un sistema democratico e di ogni paese normale”.
“Aliberti non finisce davvero mai di stupire- dichiara Nello Di Nardo, segretario regionale di Italia dei Valori- Nonostante le diverse vicende della
sua amministrazione che hanno già attirato l’attenzione della magistratura, il sindaco di Scafati non ha avvertito il bisogno di sconsigliare a suo cognato di
non accettare la nomina in una società partecipata del Comune guidato da un parente. Questa inopportuna nomina è un lampante esempio di quella
‘malapolitica’ che allontana i cittadini dalle istituzioni, facendo passare il messaggio che per andare avanti bisogna essere amici o parenti del potente di
turno, e che va combattuta a ogni