Volano le tariffe locali, con un aumento annuo del 4,1%, seguite dal +3,8% delle tariffe pubbliche nazionali. L’analisi è di Unioncamere, su dati a ottobre 2013, che evidenzia la corsa di acqua potabile, +7,6%, e rifiuti urbani, +7%. Nel complesso tariffe nazionali e locali anche nel 2014 cresceranno più del doppio dell’inflazione.
La corsa delle tariffe non si è fermata a ottobre: guardando anche all’evoluzione nel bimestre ottobre-novembre 2013 Unioncamere rileva che “a guidare la graduatoria sono ancora una volta le tariffe del servizio idrico integrato (+7.4% in media nazionale tra novembre 2013 e novembre 2012) e quelle dei rifiuti urbani (+7.9% tendenziale sempre a novembre)”.
Mentre volano le tariffe, rileva l’analisi di Unioncamere, “i beni di consumo scambiati sul mercato mostrano dinamiche tendenziali molto più contenute: +2% i beni alimentari ad esclusione del fresco e solo +0,5% per quelli non alimentari”. Nel complesso “al netto della componente energetica, l’inflazione tariffaria per il 2013 si avvia pertanto a registrare un aumento medio superiore al 4% (+3,8% le tariffe pubbliche nazionali, +4,1% quelle locali, con riferimento al confronto ottobre 2013-ottobre 2012), a fronte di un’inflazione media decisamente moderata che, nel 2013, chiuderà all’1,2%”.
Ed “il quadro resterà simile anche nel 2014: le attese rispetto all’evoluzione delle tariffe pubbliche (nazionali e locali) indicano, infatti, una crescita media complessiva nell’ordine del 3%, un dato di gran lunga superiore rispetto alla crescita attesa nel livello medio generale dei prezzi”.
Per Unioncamere “l’inflazione generale dovrebbe confermarsi all’1,2%, in conseguenza di un vistoso cedimento dei prezzi dell’alimentare (da +2,4 a +1,3%) e solo di un lieve recupero di quelli dei beni non alimentari (dallo 0,5% del 2013 ad un poco incoraggiante 1%). Relativamente stabili intorno alla media generale (+1,3% nel 2013 e +1,4% il prossimo anno) i prezzi dei servizi di mercato; in ulteriore calo (-1,5%) quelli dell’energia”.
Prometeia: “In 5 anni +650 euro per affitti e bollette” . Secondo l’ultimo Rapporto Club Consumo di Prometeia, i 5 anni della crisi hanno profondamente modificato le dinamiche della spesa delle famiglie per i singoli beni e servizi con un aumento di circa 650 euro per le spese obbligate per la casa (affitti, utenze) e per la cura del futuro (sanitarie, finanziarie, di protezione sociale) mentre sono scese le spese per cibo e mobilità.