Giffoni Valle Piana. Il nuovo contro il vecchio, a decidere il vincitore, i cittadini. Potrebbe essere riassunto così lo scontro politico e non solo tra il sindaco Paolo Russomando e suo zio Ugo Carpinelli. Entrambi noti esponenti del Pd locale sono i protagonisti in queste ore di un botta e risposta a distanza.
A lanciare il guanto di sfida è stato Carpinelli che ieri a Giffoni durante un incontro con la cittadinanza presso la sala “Grieco” del Complesso monumentale San Francesco oltre ad annunciare il proprio rientro in politica ha criticato fortemente l’attuale amministrazione.
“Nel 2006 – ha detto ironicamente – ho lasciato una Ferrari in ottimo stato , ora non so che fine abbia fatto. Bisogna riportare Giffoni sulla corsia giusta e far ripartire i motori. In passato, la città ha ricevuto importanti finanziamenti regionali ed europei , ora invece sono anni che qui non arriva nemmeno un euro”
Decisamente piccata la replica del primo cittadino Russomando che raggiunto al telefono non esita a mostrare tutto il suo stupore
“Francamente fatico a comprendere di cosa si stia parlando. In passato ho avuto il piacere di condividere con Carpinelli una consiliatura che ha portato un notevole successo. In quell’occasione abbiamo realizzato il 100% degli obbiettivi che ci eravamo posti. Per quanto riguarda quella in corso invece non ho remore nel dire che abbiamo realizzato solo l’80% delle cose da fare. Ma non dimentichiamo che mancano ancora due anni alla fine dell’attuale amministrazione”.
Nessun problema per la tenuta dell’unità all’interno del Partito Democratico
“In un partito libero qual è il nostro, non ho nessun problema ad ammettere dibattiti su strategie e posizioni politiche anche divergenti – per Russomando però un conto è affermare questo, altro non volere accettare la realtà – a livello nazionale i nostri elettori hanno fatto una scelta ben precisa: votando Renzi hanno chiesto il cambiamento. Carpinielli rappresenta il passato ed un modo di fare politica che non solo non esiste più ma francamente non se ne avverte neppure la mancanza”.
Ai cittadini di Giffoni l’ultima parola.
Raffaele de Chiara