“Hanno vinto ancora una volta i Poteri Forti”. Con queste parole il Consigliere Regionale del Pd, Donato Pica, commenta la sentenza con cui la Corte Costituzionale ha dichiarato inammissibile la richiesta, presentata da nove consigli regionali, di referendum abrogativo della riforma della geografia giudiziaria.
“La bocciatura arrivata dalla Corte Costituzionale – continua Pica – rappresenta l’ennesima sconfitta per la politica tra un Parlamento che non riesce a riappropriarsi delle proprie prerogative legislative ed un Governo, sempre più lontano dalle reali esigenze dei cittadini , che non tiene conto delle diverse realtà del Paese.
I tanto conclamati effetti positivi della Riforma in termini di efficacia, efficienza ed economicità non si sono visti e né si vedranno. Assistiamo invece ad un netto peggioramento del funzionamento della giustizia con cause rinviate addirittura al 2025, così come si evince da fonti interne alla Corte di Appello di Potenza, per impossibilità di smaltire il contenzioso arretrato anche ad organico pieno di magistrati .
In Italia, insomma, si può chiedere il Referendum su tutto ma non sulla giustizia che è una tematica intoccabile.
L’azione delle nove regioni deve proseguire e valuteremo, già nei prossimi giorni , la possibilità di ricorrere alla Corte di Giustizia Europea contro una riforma della Geografia Giudiziaria che ha cancellato la giustizia di prossimità.
Faccio – conclude Pica – appello , ancora una volta, al buon senso delle rappresentanze politiche ed istituzionali alle quali sottoporremo in tempi brevissimi un’apposita proposta di legge.