Salerno. Approvato il bilancio Unico 2014 dal Consiglio di amministrazione dell’Università degli Studi di Salerno, come previsto dalla Riforma Gelmini: Unisa si conferma, oltre che per la ricerca, virtuosa anche nella gestione e nella trasparenza amministrativo-contabile.
Infatti, l’ obbligo di adozione del nuovo sistema di contabilità era fissato al 1° gennaio scorso, ma, considerate le istanze di molti atenei che ritenevano di non poter applicare tale innovazione nei tempi dovuti, con il Decreto Mille Proroghe la scadenza è stata posticipata al 1° gennaio 2015.
“L’approvazione del Consiglio di Amministrazione”, ha dichiarato il rettore Aurelio Tommasetti, “avrà un effetto positivo sull’intera governance delle risorse di ateneo e di conseguenza potrà contribuire al miglioramento dei risultati di gestione. Un risultato al quale hanno contribuito tutte le componenti accademiche: studenti, docenti e personale tecnico-amministrativo. Un ringraziamento particolare va inoltre al Collegio dei Revisori dei Conti per il lavoro svolto e l’impegno profuso”.
“Perciò”, continua il rettore, “faccio chiarezza sulla questione dei tagli dei finanziamenti all’Ateneo salernitano relativamente alla quota premiale prevista dalla normativa vigente. Con l’ultima Finanziaria, il Fondo di Finanziamento Ordinario dell’Università per il 2013 è stato ridotto rispetto a quello per il 2012. Successivamente, il Governo ha introdotto una quota premiale del FFO, da assegnare agli atenei virtuosi in base ai parametri dell’Agenzia Nazionale di Valutazione (Anvur). Per motivi di perequazione tra gli atenei a livello nazionale, il MIUR ha poi stabilito che per le singole università i tagli non potessero essere superiori al 5% del FFO, ricalcolando il fondo effettivamente assegnato. Pertanto, gli atenei che in base ai parametri Anvur avrebbero dovuto ottenere tagli superiori al 5%, hanno ridotto la quota premiale spettante agli atenei virtuosi, che di fatto si trovano a finanziare quelli valutati meno positivamente”.
“In base ai tagli del FFO, e definita la quota premiale”, conclude, “l’Ateneo salernitano avrebbe dovuto ricevere un decremento delle risorse pari al 2,36%. Ma, per il meccanismo perequativo sopra descritto, tale riduzione è stata rideterminata al 3,68%. Nei fatti, l’Università di Salerno e tra quelle che cede una quota dei propri fondi per contribuire alla sostenibilità dell’intero sistema mantenendo, comunque, sulla didattica, sulla ricerca e sui servizi agli studenti livelli assolutamente soddisfacenti”.