Salerno. Ancora atti vandalici nelle scuole del Salernitano. Presi di mira, stavolta, l’ Istituto Tecnico “Basilio Focaccia” e il Liceo Scientifico “Giovanni Da Procida” di Salerno.
Nel primo caso, alla sede di via Paolo XI dell’ Istituto “Focaccia”, il bottino appare poco cospicuo: i ladri hanno portato via tre pc e un monitor. Nel secondo caso, al Liceo Scientifico “Da Procida”, i ladri si sono resi protagonisti anche di atti vandalici: al primo piano dell’ istituto hanno asportato un avvitatore dal laboratorio di fisica e, dall’ aula ricevimenti, hanno trafugato l’hard disk delle telecamere esterne e divelto il distributore automatico, dal quale sono state rubate le monete. Inoltre nella vice presidenza sono stati rubati dieci euro da un cassetto. Infine al secondo piano i vandali hanno forzato un cancello di ingresso esterno e sono entrati in due laboratori portando via due pc ed una radio.
In serata arriva una nota del Segretario generale Cigl Salerno, Maria Di Serio, che commenta i raid vandalici messi a punto la scorsa notte ai danni dei due istituti salernitani: “Che siano atti vandalici, ruberie isolate o veri e propri furti come quelli perpetrarti ai danni del laboratorio informatico del Liceo Classico De Sanctis di Salerno, il punto è sempre lo stesso: manca il controllo. Le istituzioni latitano di fronte ad un problema reale che mette in gioco l’agibilità dei plessi scolastici, la sicurezza delle strutture, degli studenti e di tutti i lavoratori – commenta Di Serio – La Provincia è assente, nonostante le ripetute richieste da parte dei dirigenti scolastici e delle organizzazioni sindacali. Le scuole sono il primo baluardo della democrazia e dovrebbero essere sorvegliate e garantite ventiquattro ore al giorno”.
Fanno seguito alle sue parole quelle del Segretario generale Flc Cigl Salerno, Angelo Capezzuto: “Abbiamo più volte lanciato il nostro grido di allarme su sicurezza, sorveglianza, vigilanza e assistenza nei laboratori e, in generale, negli istituti scolastici– sottolinea Capezzuto – Privare gli studenti di strumenti importanti per lo studio o l’approfondimento delle discipline scolastiche significa infierire duri colpi alla crescita democratica di tutto il Paese”.