Battipaglia. Questa mattina, presso il Comune di Battipaglia, i sindaci di Eboli, Roccadaspide, Oliveto Citra ed il Commissario Prefettizio di Battipaglia si sono riuniti per denunciare la gravissima situazione della sanità locale.
Il nuovo assetto dei presidi ospedalieri della Valle del Sele, prospettato dal Direttore Generale dell’Asl Antonio Squillante, registra una ulteriore riduzione della dotazione di posti letto nei quattro presidi ospedalieri, per cui il rapporto posti/letto abitanti, scende ad 1,32 posti letto per 1000 abitanti. Si tratta del coefficiente più basso d’Italia, rispetto alla legge nazionale che fissa, in tutt’ Italia ed nelle altre aree della Campania, un rapporto di 3 posti letto per 1000 abitanti.
Desta particolare preoccupazione la riduzione dei posti letto di emergenza; il nuovo piano prospetta, difatti, la soppressione di circa il 50% dei posti letto di rianimazione e di cardiologia UTIC.
Altrettanto allarmante è l’intenzione di mettere in mobilità 287 dipendenti: il personale passa da 1284 a 997, con un grave stato di disagio ed allarme sociale.
In altre parole, assisteremo alla creazione di contenitori vuoti, di reparti privi delle figure professionali necessarie per assicurare il loro funzionamento.
A riguardo interviene il sindaco di Eboli Martino Melchionda: “Nel silenzio assordante dei senatori, deputati e consiglieri regionali della nostra Provincia, che questa mattina hanno ritenuto di non presentarsi, stanno distruggendo la sanità locale.
La situazione è gravissima, i nostri ospedali non riescono a dare adeguata risposta alle emergenze sanitarie, trovandosi spesso costretti a disporre ricoveri in altre province o addirittura fuori regione. Non possiamo accettarlo!
Riduzione dei posti letto di emergenza, mobilità di 300 dipendenti e evidente squilibrio territoriale rispetto alle altre aree della Provincia sono i segnali di un disegno che comincia a profilarsi con chiarezza.
L’obiettivo ultimo non è scritto, ma è ormai chiaro: si vuole chiudere tutto. Si intende abbassare drammaticamente la produttività dei nostri ospedali, per spostare l’utenza in altri presidi.Il disegno è quello di lasciare nell’intera provincia soltanto 3/4 ospedali, e attraverso un progressivo depotenziamento, privare il nostro territorio di strutture sanitarie di vitale importanza. E questo avviene nella totale noncuranza ed indifferenza dei nostri rappresentanti locali, dei deputati, senatori e consiglieri regionali.
Avevamo chiesto di ridurre posti di elezione e mantenere tutte le emergenze: non siamo stati ascoltati, e così si mette a serio rischio la salute dei cittadini, giungendo finanche alla drammatica ipotesi di non riuscire a salvare vite umane. Noi sindaci continuiamo la nostra battaglia, continuiamo a chiedere di essere ascoltati dal presidente Caldoro, e dopo aver ottenuto un primo ascolto in sede istituzionale, ci faremo promotori di una mobilitazione generale dei cittadini, dei sindacati e degli operatori. Sono pronto ad occupare, insieme all’intero Consiglio Comunale, la stanza del direttore generale Squillante”.