Eboli. No al commissariamento, alla riduzione dei servizi e del personale. Martino Melchionda, sindaco di Eboli, torna a denunciare la gravissima situazione in cui versa l’ospedale locale. Il commissariamento se, da una parte, così come afferma il Direttore Generale dell’Asl Antonio Squillante, ha prodotto un risparmio in due mesi di 125 mila euro, dall’altra, sta portando alla drammatica riduzione dei servizi, rischiando di compromettere i livelli minimi assistenziali.
Inoltre, il dottore Spinelli, oltre allo stipendio, ha percepito, nel 2012, ben 87.980,18 euro per prestazioni svolte in ALPI in altre strutture dell’Asl di Salerno, ovvero attività straordinarie pagate come libero professionista. “E’ vergognoso – afferma Melchionda – Squillante va fiero della riduzione degli sprechi operata nel nostro ospedale, mentre i reparti rischiano di diventare dei veri e propri lazzaretti. Veniamo, inoltre, a sapere che il controllore spedito ad Eboli percepisce una cifra da capogiro per prestazioni svolte in ALPI in altre strutture dell’Asl di Salerno. E’ chiaro, il commissariamento altro non è che uno strumento per ridurre i servizi sanitari, far morire per consunzione tutti e quattro gli ospedali della Valle del Sele, nel proposito di spostare altrove l’utenza.
L’accusa che il primo cittadino di Eboli fa a Squillante è di abbassare la produttività dell’ospedale e di quelli dell’intera Valle del Sele, per trasferire i pazienti in altri presidi della Provincia di Salerno, che hanno posti letto e personale.
“E’ di ieri – prosegue – la notizia che, nel comune di Capaccio, un giovane ragazzo è rimasto coinvolto in un incidente e, piuttosto che essere trasferito in uno dei più vicini ospedali della Valle del Sele, è stato ricoverato al San Luca di Vallo della Lucania. Il piano ospedaliero che ci è stato presentato è un totale disastro, Squillante deve ancora spiegarci come mai solo ad Eboli si intende procedere alla chiusura dei reparti di ostetricia, pediatria e geriatria, mentre altrove non si tocca nulla. Senza considerare poi la drammatica riduzione dei posti letto di emergenza e la mobilità di ben 300 dipendenti. E’ stata anche cancellata la biologia molecolare, pur essendo il nostro ospedale dotato di strumentazioni uniche non solo in Campania, ma nell’intero Mezzogiorno d’Italia. Scelte, dunque, completamente prive di ragionevolezza.
Secondo Melchionda, occorre una mobilitazione generale insieme ai sindacati ed al personale, serve un contrasto politico forte a queste scelte scellerate, un contrasto che la destra locale deve avere il coraggio di intraprendere, dal momento che le passerelle tra i reparti sono inutili se non sono conseguenti nelle posizioni.
“Noi – conclude – continueremo ad opporci con tutte le nostre forze, e aspettiamo di essere ascoltati nella prossima audizione della V Commissione permanente Sanità e Sicurezza Sociale del Consiglio Regionale della Campania, convocata per lo scorso 27 febbraio e poi rimandata. In quella occasione, insieme agli altri sindaci della Valle del Sele, rappresenteremo le nostre serie preoccupazioni, e chiediamo, sin d’ora, la presenza del direttore Generale Squillante, che non può sottrarsi al confronto”.