Salerno. Con i due arresti eseguiti dai Carabinieri questa mattina si è chiuso il cerchio intorno alla banda di ricettatori di autovettura rubate, attiva nelle province di Napoli e Salerno. A finire in manette, su ordine del GIP del Tribunale di Salerno, due pregiudicati, N.I 54enne di Bellizzi e T.S. 63enne di Salerno, componenti della banda insieme ad un terzo soggetto, già arrestato in flagranza di reato.
Le indagini dei Carabinieri di Battipaglia coordinate dalla Procura della Repubblica di Salerno, hanno preso le mosse dall’arresto operato in flagranza di due persone sorprese, all’alba del 16 settembre scorso, all’interno di un’ autofficina sita nelle campagne di Montecorvino Pugliano trasformata in una vera e propria centrale di ricettazione di autovetture rubate.
In quella occasione vennero rinvenute due autovetture rubate, numerosi pezzi di ricambio ricavati dallo smontaggio di alcune autovetture di probabile provenienza illecita ed una centralina elettronica opportunamente modificata per la messa in moto delle auto e la neutralizzazione dei sistemi antifurto e di rilevamento satellitare del veicolo.
Nel corso delle indagini dopo lunghi pedinamenti e servizi di osservazione sono state operate numerose perquisizioni all’esito delle quali in un garage di pertinenza di uno degli indagati, localizzato in un comune dell’alta Valle del Sele, sono stati rinvenuti molti documenti (in particolare certificati di proprietà e carte di circolazione di autovetture risultate oggetto di furto); numerosissimi pezzi di ricambio, di parti meccaniche, elettriche e di carrozzeria, stipati in una vano seminterrato avente superficie di mq 200, ricavati dallo smontaggio di un numero non potuto quantificare di autovetture, autocarri di varie marche e modelli anche di grossa cilindrata, un’ apparecchiatura di precisione utile all’abrasione e punzonatura dei numeri di telaio.
L’esame dei tabulati telefonici, i vari interrogatori e le risultanze delle perquisizioni operate hanno permesso ai Carabinieri di ricostruire non solo l’organigramma della banda ma anche il modus operandi che consisteva nel furto di autovetture di ogni genere, nello smontaggio e rivendita dei pezzi utili alla commercializzazione oppure, in alcuni casi, alla re immatricolazione, ex novo delle autovetture rubate mediante la ripunzonatura del telaio e la creazione di documentazione che permetteva alle auto di circolare tranquillamente.
Ed è proprio la ripresa della commercializzazione di pezzi di ricambio usati, determinato dalla difficoltà di acquisto di auto nuove e l’espediente di reimmatricolare falsamente le auto rubate (è di appena due giorni fa un’altra operazione dei carabinieri di Battipaglia che ha portato a scoprire cinque auto reimmatricolate con targhe/documenti falsi) che ha portato al ritorno in voga del furto di autovetture per qualche tempo non più di interesse per le organizzazioni criminali.
Nel tentare di risalire alla provenienza delle auto rinvenute i Carabinieri di Battipaglia si sono imbattuti in un’auto addirittura rubata e taroccata due volte.