L’ennesimo capitolo da scrivere in quello che è un vero e proprio romanzo all’italiana. Il protagonista è l’uomo che da più di vent’anni tiene in pugno la politica del “Bel Paese”, Silvio Berlusconi. Ieri, in una lettera, il leader di Forza Italia si è autosospeso dalla carica di Cavaliere del lavoro. L’onorificenza gli fu conferita 37 anni fa dall’allora presidente della Repubblica Giovanni Leone.
Una mossa preventiva quella di Silvio Berlusconi. Infatti, l’ex premier ha preceduto la decisione del consiglio direttivo della Federazione Nazionale dei Cavalieri del lavoro proprio nel giorno in cui quest’ultimo stava decidendo sulla sua posizione dopo la condanna della Cassazione dello scorso agosto. “Il Consiglio direttivo e il Collegio dei Probiviri – si legge nella nota diramata dalla Federazione – hanno concluso l’iter previsto dalle norme statutarie, e che ha avuto inizio ben prima delle sollecitazioni e polemiche sollevate a mezzo stampa”.
E ancora: “Nelle fasi conclusive di questa procedura, alla vigilia della riunione odierna, è pervenuta alla Federazione Nazionale dei Cavalieri del Lavoro una lettera di autosospensione di Silvio Berlusconi, pur avendo egli fatto ricorso alla Corte di Giustizia Europea nonché avendo in corso di presentazione un’istanza di revisione del processo che lo ha riguardato. Il Consiglio Direttivo ha preso atto dell’autosospensione”.
Due giorni fa la Cassazione aveva confermato l’interdizione di due anni per Silvio Berlusconi dai pubblici uffici. Svanisce, così, per il leader di Forza Italia anche il sogno di candidarsi al Parlamento europeo.