Battipaglia. E’ stato l’ inconsueto via vai di uomini di tutte le età che si infilavano furtivamente nel portone della palazzina nei pressi dell’Ufficio Postale di Santa Lucia ad insospettire i carabinieri. Gli uomini entravano nel portone per poi uscirne dopo alcuni minuti; allontanandosi sempre con fare circospetto.
Ieri, in tarda serata l’irruzione dei carabinieri della stazione di Battipaglia, ha svelato cosa si celava dentro quelle mura. Al riparo da occhi indiscreti c’era una vera e propria palazzina a luci rosse. I sei mini appartamenti del palazzo erano stati trasformati in altrettante alcove governate da sei giovani prostitute. Quattro rumene e due dominicane anche se all’appello ne mancano almeno altre sei, visto che i mini appartamenti erano predisposti con due camere da letto.
Condotte presso la caserma dei Carabinieri di Battipaglia le ragazze dopo l’identificazione sono state espulse, per tre anni, non potranno più tornare nel comune di Battipaglia. Vorticoso il giro di affari della casa chiusa. Ogni prestazione costava circa cento euro ed i carabinieri nel giro di un’ora hanno contato una ventina di clienti.
Indagini in corso per vagliare, con esattezza, il ruolo del proprietario della palazzina, mentre sono allo studio i tabulati telefonici dei cellulari in possesso delle ragazze per cercare di stabilire l’esistenza di uno sfruttatore del loro lavoro. Non si esclude che nei prossimi giorni possano essere chiamati a deporre dai carabinieri le centinaia di clienti già individuati.