Salerno. L’ennesimo tentativo andato amale di trovare una soluzione alla drammatica situazione degli oltre 100 dipendenti della casa di cura “La Quiete”, che da 6 mesi non percepiscono lo stipendio, ha scatenato la frustrazione dei lavoratori che hanno appiccato un incendio davanti all’ingresso della struttura.
L’appuntamento in Prefettura, sfumato perché la proprietà e l’Asl di Salerno non si sono neanche presentate, è stata la goccia che ha fatto traboccare il vaso. I lavoratori si sono allora spostati a Capezzano di Pellezano, dove si trova la casa di cura, e hanno sfogato la loro rabbia. Sul posto sono intervenuti i Vigili del Fuoco per domare le fiamme appiccate ai cassonetti e ad altri materiali. Per ora si è programmato uno sciopero di 15 giorni.
“Abbiamo esperito ogni utile tentativo” – affermano i Segretari Generali Angelo De Angelis CGIL FP e Pietro Antonacchio CISL FP – ma purtroppo nemmeno la coscienza e il buon senso hanno prevalso nei confronti dei lavoratori che avrebbero necessitato di tutt’altra attenzione. Rispetto ed obbligo morale – continuano i Segretari – verso i lavoratori e le loro famiglie imponevano un confronto sociale allargato a quanti avrebbero dovuto mostrare massima attenzione e cercare di trovare soluzioni praticabili a tutela sia dei lavoratori che dei pazienti. Necessita stigmatizzare anche la disarmante assenza dell’Agenzia delle Entrate, poiché palesa l’assenza dello Stato di fronte alla sopravvivenza di 100 famiglie sul lastrico che aggraveranno ulteriormente il bilancio negativo dei disoccupati nella provincia di Salerno ed il fallimento di strutture produttive gestite maldestramente con fondi pubblici”.