NoeBattipaglia. I Carabinieri del Nucleo Operativo Ecologico di Salerno, agli ordini del Capitano Giuseppe Ambrosone, hanno apposto i sigilli di sequestro ad una nota attività produttiva di Battipaglia dedita alla trasformazione, conservazione e produzione di conserve vegetali.

L’attività di Polizia Giudiziaria, eseguita dai Carabinieri e che ha portato al sequestro preventivo odierno in esecuzione al decreto del Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale di Salerno, dottor Bruno de Filippis, è stata coordinata dal sostituto Procuratore dottor Guglielmo Valenti, della sezione reati ambientali della Procura salernitana, guidata dal Procuratore Capo Corrado Lembo. La Procura della Repubblica ha anche emesso informazione di garanzia a carico del legale rappresentante della società interessata per le violazioni emerse in ordine ai reati previsti dal D.L.vo n.152/2006 (codice dell’Ambiente).

Difatti il legale rappresentante della società in questione è indagato per la violazione dell’articolo 279 del D.Lgs 152/2006 – cosiddetto Codice dell’Ambiente – in relazione all’esercizio dell’attività produttiva senza essere in possesso di autorizzazione per le emissioni in atmosfera. In particolare, a seguito dei controlli eseguiti dai Carabinieri del Noe – Nucleo Operativo Ecologico -, si è proceduto al sequestro preventivo dell’intera azienda, per una superficie complessiva di oltre seimila metri quadrati, comprese tutte le opere e le attrezzature esistenti.

Nello specifico, dagli accertamenti effettuati dai Carabinieri del Noe  presso l’impianto produttivo è emerso che nell’azienda per la lavorazione e trasformazione di ortaggi quali finocchio, melone, rucola, carciofo, lattughino, spinaci, cavolo, sedano, scarola, ecc.., erano presenti due distinte linee di lavorazione dei prodotti alimentari, operanti, però, senza che, a tal proposito, la ditta fosse in possesso della prescritta autorizzazione alle emissioni in atmosfera.

Inoltre, al legale rappresentante della società, in relazione alla normativa di prevenzione degli incendi, è stata contestata la violazione dell’art.20 in relazione all’art.16/2 D.Lgs 139/2006 perché quale attività aziendale è risultata in possesso di due depositi di combustibile, gasolio, uno per uso agricolo ed uno per uso industriale, ma l’azienda era sprovvista del certificato di prevenzione incendi.

Il Giudice per le Indagini Preliminari, pertanto, accogliendo la richiesta del Pubblico Ministero che ha condiviso le risultanze investigative dei Carabinieri, al fine di non consentire il protrarsi o l’aggravarsi del reato, ha ritenuto di disporre il sequestro preventivo di quanto descritto, autorizzando per trenta giorni la continuazione provvisoria dell’esercizio dell’attività dell’azienda.