Oggi l’Europa festeggia 65 anni, infatti, il 9 maggio si celebra la festa dell’Europa, una data in cui si ricorda quando, nel 1950, Robert Schuman, politico francese, su ispirazione anche di Jean Monnet, presentò la sua proposta di porre le basi per la creazione graduale di una federazione europea, indispensabile per il mantenimento di pacifiche relazioni in futuro in Europa.
La Dichiarazione di Schuman pose le basi per la creazione della CECA, ovvero la comunità del carbone e dell’acciaio, una comunità attraverso la quale per la prima volta i paesi europei mettevano in comune la gestione delle risorse energetiche strategiche. I primi paesi ad aderire alla CECA furono l’Italia, la Francia, la Germania federale e il Benelux (Belgio, Paesi Bassi, Lussemburgo) e proprio per questo sono considerati i padri dell’Europa.
Nel 1957 il Trattato di Roma diede vita alla Comunità economica europea (Cee) a cui aderirono Regno Unito, Irlanda e Danimarca. La Grecia si unì nel 1981. Spagna e Portogallo fecero il loro ingresso nella comunità nel 1986
Dal 1992, con l’approvazione del trattato di Maastricht, la denominazione ufficiale diventa Unione Europea. Alla metà degli anni Novanta la comunità si estese a nord a Svezia e Finlandia e inglobò anche l’Austria.
Il 2004 è l’anno del boom, l’Europa si allarga ad est con l’ingresso di ben 10 paesi per lo più ex territori dell’Unione Sovietica: le tre repubbliche baltiche Estonia, Lettonia e Lituania; la Polonia; la Repubblica Ceca; la Slovacchia; l’Ungheria, la Slovenia, Malta e Cipro. Infine nel 2013 si è aggiunta la Croazia
Nei prossimi anni i confini dell’Unione Europea si potrebbero ulteriormente allargare, infatti sono “in lista d’attesa” i paesi balcanici (Albania, Bosnia-Erzegovina e Kosovo) e la Turchia.