Un cittadino campano in confronto alle aspettative di lavoro, le condizioni e le possibilità, riceve a differenza di un lavoratore londinese, un compenso quasi 6 volte inferiore.
La regione Campania nelle graduatorie continentali nel prodotto interno lordo, si piazza al 198esimo posto sulle 272 regioni previste nell’Unione Europea, collocandosi agli ultimi posti dell’Europa, se teniamo conto del tasso di occupazione che va tra i 15 e il 64 anni di età.
Il Censis (Centro Studi Investimenti Sociali), presso la fiera internazionale dell’Expo di Milano, ha presentato un dossier sul “Futuro dei territori”, e le tematiche principali, sono state di come affrontare la questione sul come ripartire per rifare sviluppo, e la rielaborazione dei dati Eurostat, che purtroppo ritraggono la Campania come fanalino di coda continentale.
Un altro fattore preoccupante, emerge dal momento in cui l’Italia non compare nemmeno fra le 20 regioni dell’UE per tassi di occupazione, che sono occupate unicamente dalle regioni di Finlandia, Germania e Regno Unito, con riscontri che vanno dall’82 al 76%, in quanto la prima regione italiana che troviamo in classifica, si colloca solamente al 86esimo posto occupata dalla regione automa di Bolzano che gode di una percentuale del 70% di occupazione, seguita al 130ismo posto dall’Emilia Romagna i quali valori di occupazione si attestano circa al 66%.
Un ulteriore dato negativo, è stato riscontrato in Italia dal 2009 ad oggi, dove il tasso di occupazione si è ridotto notevolmente ovunque, facendo registrare in Campania un ulteriore calo dell’ 1,6%, mentre nelle regioni collocate tra le prime 20 in Europa, si è registrata un ulteriore crescita pari al 6% di occupazione in più.