Capaccio. Nella mattinata di oggi, il personale della Squadra Mobile di Salerno della Sezione Criminalità organizzata ha eseguito un provvedimento cautelare personale in carcere, emesso dal GIP del Tribunale salernitano, su richiesta della Direzione Distrettuale Antimafia, nei confronti del 78enne Giovanni Marandino, già agli arresti domiciliari.
Ai fini delle indagini, sono state determinanti le dichiarazioni di alcuni imprenditori della Piana del Sele che, ottenuta la fiducia negli organi inquirenti, hanno denunciato i soprusi, le minacce e le richieste estorsive di Marandino.
Per inquadrare i fatti oggetto dell’odierna ordinanza, va richiamata all’attenzione la vicenda giudiziaria inerente il procedimento penale 10694/14 che ha portato a emettere sette fermi di P. G. il 25 settembre 2014, eseguiti dalla Squadra Mobile di Salerno.
All’epoca, i soggetti, sottoposti alla misura cautelare, erano stati considerati responsabili di associazione a delinquere di stampo camorristico, di estorsione, di usura e altro: Marandino, in particolare, era risultato capo e promotore di quell’organizzazione.
Pregiudicato dal curriculum criminale rilevante, il 78enne, già nella seconda metà degli anni settanta, era stato esponente di spicco dell’associazione camorristica chiamata “Nuova camorra organizzata” con a capo Raffaele Cutolo, del quale aveva gestito la latitanza fino a quando quest’ultimo è stato catturato ad Albanella nel maggio del 1979.
Gli episodi di estorsione contestati attualmente, in riferimento a fatti commessi ad Agropoli e Capaccio dal 4 dicembre 2013, sono l’ennesima reiterazione di comportamenti atti a perseguire lo stesso progetto esecutivo che sin d’allora l’organizzazione a delinquere di tipo mafioso guidata da Marandino si proponeva, ma con una connotazione più grave, atteso lo stato di detenzione dello stesso.
Nel frattempo, sono stati eseguiti decreti di perquisizione nei riguardi di alcuni soggetti, allo stato non indagati, le cui posizioni meritano ulteriori approfondimenti investigativi.