Salerno. Le festività natalizie sono ormai divenute sinonimo di grandi tavolate, un’occasione in cui amici e parenti si riuniscono, ma anche dove si riscoprono i sapori della tradizione gastronomica salernitana.
Per il cenone della Vigilia di Natale la parola d’ordine è pesce. Quasi in tutte le case, infatti, saranno portati in tavola i classici spaghetti alle vongole, seguiti da baccalà e capitone.
Se le tradizioni vengono rispettate, ciò non significa però che non vengano aggiornate ai tempi moderni e così è in crescita il numero di clienti che acquista dalle pescherie di fiducia il pesce già preparato: non solo pulito e tagliato, ma spesso già condito e pronto per essere messo in forno.
Il pranzo di Natale, invece, continua ad essere appannaggio delle lasagne e dell’arrosto di carne. Come vuole la tradizione, le lasagne saranno realizzate con il ragù di carne e spesso con all’interno polpettine sempre di carne. Per quanto riguarda il secondo, invece, il piatto tipico sarebbe il capretto, ma sopratutto in tempi di crisi, non tutte le famiglie hanno la possibilità di affrontare questa spesa. Negli ultimi tempi, infatti, si stanno facendo largo le carni bianche (pollo, tacchino e faraona) meno costose, ma altrettanto buone.
Per il giorno di Santo Stefano, immancabili i tagliolini in brodo.
A non mancare sulle tavole, inoltre, i dolci: accanto a quelli più popolari come panettoni e pandori, saranno presenti quelli tipici della tradizione campana, come le zeppole, i mostaccioli, i rococo e gli struffoli.