Il Latina ha diffuso un duro comunicato stampa relativo all’arbitraggio di oggi in Salernitana-Latina, gara vinta dai padroni di casa grazie a un discusso calcio di rigore:
“Come società non abbiamo mai criticato l’operato degli arbitri, non è nel nostro stile cercare alibi ai risultati negativi del campo. Ma questa volta, però, non possiamo più restare in silenzio davanti a quanto si è verificato allo stadio Arechi. Le immagini televisive hanno ulteriormente chiarito quanto già era apparso evidente in campo: il rigore concesso nel finale di gara alla Salernitana è inesistente, e oltre al danno anche la beffa poiché nella stessa azione è arrivata un’espulsione che ci priverà sabato prossimo di un giocatore importante, in una gara fondamentale per il nostro futuro. E’ inammissibile che uno scontro diretto per la salvezza, come quello giocato oggi pomeriggio allo stadio Arechi, possa essere deciso da un’invenzione del direttore di gara: mancano poche partite al termine della stagione, qui ci si gioca davvero tanto. Per giunta, nell’area opposta, due nostri giocatori in altrettante azioni diverse sono stati stesi dagli avversari senza che la terna arbitrale prendesse provvedimenti. Se qualcuno ha deciso che la Salernitana del patron Claudio Lotito deve salvarsi, allora ce lo dicesse chiaramente perché noi, a quel punto, saremmo pronti a ritirare la squadra.
Tutto questo, comunque, non intacca assolutamente l’enorme rispetto che come Latina Calcio nutriamo sia per Salerno che per la tifoseria granata.
Come Latina Calcio ci sentiamo in dovere di intervenire per tutelare la nostra comunità che merita di essere rispettata, come rispetto meritano gli oltre 400 tifosi nerazzurri che ci hanno seguito nella trasferta di Salerno: oggi questo rispetto non c’è stato.
In questa stagione il Latina ha avuto 7 rigori contro, tutti discutibili: in totale abbiamo perso 4 partite dal dischetto. Non chiediamo favori, ma soltanto di essere trattati al pari delle altre società di questo campionato. La salvezza vogliamo e dobbiamo conquistarcela sul campo con le nostre forze e per nostri meriti, ma non è ammissibile che ci venga tolto quello che ci spetta”.