Vigilia particolare quella di Salernitana – Virtus Entella per Giuseppe Sannino che proprio con la formazione ligure ha terminato la sua carriera da professionista: “Ho giocato lì un anno, una stagione bellissima in cui ci siamo salvati alla fine in un momento un po’ particolare della Società. Ci furono delle vicissitudini durante l’anno ma riuscimmo ad arrivare alla fine salvandoci”.
Il tecnico granata si è soffermato sulla settimana di lavoro della squadra, con un’attenzione particolare ai calci piazzati: “E’ sotto gli occhi di tutti il fatto che vanifichiamo quanto di buono facciamo subendo dei gol su calcio da fermo. Abbiamo lavorato molto in settimana su questo aspetto e mi auguro che tutti metteranno più attenzione e concentrazione soprattutto nei momenti cruciali della partita. I calci da fermo sono diventati il punto forte per fare risultato e dobbiamo essere bravi a migliorarci”.
Sulla gara di domani: “Veniamo da due risultati positivi ma la strada è ancora lunga e quello che ho chiesto ai ragazzi è perseguire innanzitutto nella continuità di rendimento. Giochiamo contro una squadra che viene da un risultato importante contro il Benevento, una formazione che sa quello che vuole ma che si troveranno di fronte una squadra vogliosa che davanti ai suoi sostenitori vorrà continuare questo piccolo trend che abbiamo iniziato”.
Sulle possibili scelte di formazione: “Tutte la partite hanno una storia a sé. Questa è la prima di tre partite che andiamo ad affrontare. Mi tengo per me tutte le possibili variabili anche se devo pensare a una partita alla volta e preferisco concentrarmi solo sull’Entella in questo momento. Andrà in campo la formazione che reputo la migliore per questa gara sapendo che martedì dovremo incontrare l’Ascoli e l’altro sabato il Pisa”.
Mister Sannino ha quindi parlato del grande ex della gara di domani, il tecnico della Virtus Entella: “Roberto Bredaè un uomo che fa davvero piacere conoscere, una persona umile, generosa. Ci siamo incontrati al di fuori del calcio e ci siamo presi in simpatia. Stimo molto l’uomo, ci siamo visti più volte fuori dal calcio, mi fa piacere rivederlo ed è giusto che la città nutra grande affetto e stima nei suoi confronti”.
Sui giovani che si stanno mettendo in mostra fin qui: “Come ho detto fin dall’inizio non guardo mai né alla carta d’identità né al nome di un giocatore. Chi è pronto durante la settimana per la partita da affrontare va in campo. Luiz Felipe si è fatto trovare pronto ed è giusto che in questo momento sia in campo per le garanzie che mi dà. Così come Improta, un ragazzo che ha sofferto un anno per l’infortuno al crociato, si è rimesso a lavorare e gioca in un ruolo che non credo abbia mai pensato di poter fare ma che per le sue qualità ritengo possa ritrovarselo cucito addosso anche in futuro. Due ragazzi che come Mantovani e lo stesso Odjer mi auguro si faranno sempre trovare pronti quando saranno chiamati in causa. In una squadra credo debba esserci sempre una giusta miscela: l’entusiasmo e la spavalderia del giovane che non ha pensieri per la testa insieme alla serenità, alla consapevolezza e all’esperienza dei più grandi”.